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Fan Fictions Scrittori, venite a leggere le più belle storie dei Fans, noi ti diamo l' opportunità di pubblicarle! |
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#21
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Re: Le vostre storie!
complimenti!!!! è bellissimaaaaa! 8) sei molto brava chiarettaaaa!
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#22
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Re: Le vostre storie!
Ho letto il primo cap della fic su Sesshomaru e Kagura. Ho bisogno di vedere come continua prima di poter giudicare però... posta presto il secondo cap! 8)
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#23
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Re: Le vostre storie!
Sono bellissime Chiaretta finalmente hai ripostato la fict che ti ha portato da noi( che trovo stupenda) e quella che ci avevi tanto annunciato su Inuyasha attendo il secondo capitolo non puoi lasciarmi cosiiiiiiii dai chiaretta
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Time Waits for no one No Buta Power Chuunyuu
Per uno come me che non ha niente, l'unica cosa che potevo buttare via per te, era me stesso(Take Care of the Young Lady) Powa Power |
#24
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Re: Le vostre storie!
;D Grazie, sono molto contenta che la storia vi ispiri ^__^
Ecco qui il secondo capitolo *The Wind* *** Quell’anno il nobile Shayo perì assiderato nel gelido mare invernale; un ramo carico di fiori primaverili schiacciò il suo successore, il nobile Ryoto; l’erede, il nobile Moritake, morì fulminato in un temporale estivo. Allora divenne signore del feudo il nobile Koseki.Egli disse: “Contro le intemperie non posso far niente”. Durante le prime piogge autunnali, fece giustiziare tutte le guardie del corpo, mandò in convento tutte le concubine, mise al bando i cuochi, sposò la figlia del capostalliere e dichiarò guerra allo shogun. Il nobile Koseki regnò trentotto anni. Suzume-no-kumo (1397) *** Capitolo 2 Ormai la notte era inoltrata. Aveva già sprecato parte di quelle ore notturne senza luna, troppo preziose per non essere sfruttate sino in fondo, ma purtroppo di Kanna e del moccioso ancora nessuna traccia. “Dannazione!” sibilò scendendo a terra, nel bel mezzo della foresta immensa che stava sorvolando da alcune ore, appena trovò una zona meno rigogliosa. Eppure credeva che quel posto potesse essere perfetto per il neonato! Molto difficile da attraversare, e tanto sconfinata da perdercisi facilmente, quella foresta sembrava il nascondiglio adatto, ma evidentemente si sbagliava… Forse era meglio spostarsi in qualche zona montuosa particolarmente aspra…Si guardò ancora intorno. Non si era allontanata poi molto dal luogo in cui aveva incontrato Sesshomaru, aveva continuato a girare in tondo, tanto era sicura che da qualche parte in quel punto inaccessibile potesse trovarsi una traccia… Davanti a lei scorreva un torrente e tutto era più luminoso per via delle numerose lucciole che svolazzavano tra i fili d’erba più lunghi. Sospirò e si accovacciò su un masso, guardando per alcuni istanti l’infrangersi dell’acqua sulle rocce. Decisamente, così non andava. Era stata davvero una sciocca ad allontanarsi senza avere indizi. Certo, poche ore prima le era parso indispensabile solo allontanarsi all’istante da quel castello, ma adesso doveva ammettere che aveva praticamente gettato all’aria un’opportunità probabilmente irripetibile. “Brava, Kagura” si disse amaramente osservando il proprio riflesso, un po’ sformato dalla corrente, illuminato dalle lucciole “Davvero geniale, non c’è che dire… cosa pensi di fare?” Poi, all’improvviso, un fruscio attirò la sua attenzione. Era sempre più vicino, sembrava che qualcuno stesse correndo forte in suo direzione dall’interno della foresta. Si mise meccanicamente in guardia stringendo il ventaglio e fissando con attenzione un angolo della boscaglia. Cominciava a sentire il rumore di passi. Doveva essere più di una persona. Probabilmente erano demoni che avevano notato la sua presenza, sicuramente pesci piccoli. Ridusse gli occhi a due fessure nel momento stesso in cui una piccola creatura saltò fuori dalle fronde, correndo e ansimando. Era Rin. La bimba, visibilmente spaventata, fissò incredula la donna che le si stagliava davanti con il ventaglio pronto ad attaccare e subito le si lanciò tra le braccia, facendola sussultare: “Signora!” Aveva vari graffi sulle braccia. Kagura non ricambiò la stretta e, ancora stupita, rivolse nuovamente lo sguardo purpureo verso la foresta: c’erano altri passi e altri fruscii, ma non potevano essere Jaken e Sesshomaru. Dopo un battito di ciglia, due demoni corsero a loro volta fuori dalla boscaglia, ringhiando, con le unghie acuminate e gli occhi iniettati di sangue, ma bastò che la donna agitasse una sola volta il suo ventaglio, perchè i mostri scomparissero, dilaniati dalle lame di vento. La bimba non si era accorta che i suoi inseguitori ormai erano ridotti a brandelli, e continuava a stringere forte la vita della Domatrice, tremando. Con una strana smorfia la donna la allontanò: “Non c’è più nessuno.” disse. Era la prima volta che veniva abbracciata, e quella sensazione di calore l’aveva in qualche modo agitata: non sapeva come poter fare a sua volta la stessa cosa, e comunque non intendeva stringere quella mocciosa che l’aveva chiamata di nuovo “signora”… Rin, senza badare alla stizza con la quale Kagura l’aveva allontanata, si guardò intorno rincuorata, subito rivolse alla sua salvatrice un grande sorriso e le prese una mano, stringendola con foga, con un’espressione buffa: “Grazie, signora! Grazie!” strillò, e si mise a saltellarle intorno. Che diavolo stava succedendo? Pochissimi minuti prima stava rimuginando da sola, mentre adesso una personacina ululante le faceva le feste: le stava venendo mal di testa. “Ti ho già detto di non chiamarmi signora…” bisbigliò stancamente. “Meno male che c’eri tu, signora, altrimenti quei mostri mi mangiavano!” esclamò con semplicità la bimba, fermando il suo balletto. “Cosa ci fai qui da sola? Il suo ‘paparino’ non c’è?” “Mi sono allontanata seguendo un grillo.” affermò, sempre sorridendo, la piccola umana. “Va bene, va bene…” rispose svogliatamente la Domatrice del Vento, chiedendosi mentalmente come avesse fatto Sesshomaru a perdere di vista la sua preziosa bambina “Adesso stai zitta per un po’, devo riflettere.” “Su cosa?” chiese subito Rin, sedendosi per terra. “Sul da farsi” disse sbrigativamente, dandogli le spalle. Quanti modi potevano esistere per rintracciare un’aura a grande distanza? Sapeva che esistevano delle pietre particolari per trovare le auree, ma non le sarebbero certo servite se si fosse trovata troppo lontana dall’obbiettivo. Come fare per scovare Kanna? Essendo entrambe figlie di Naraku, forse c’era qualcosa che le legava in maniera tale da farle scoprire la sua posizione? … Strano… Avrebbe dovuto accorgersene dopo tutto quel tempo… Se non esistevano metodi per rintracciare su due piedi l’altra parte di Hakudoshi, allora doveva cercare di guadagnare del tempo. Più tempo possibile. Per guadagnare tempo doveva trovare un sistema per tenere Naraku impegnato… Non aveva senso perdere ancora più giorni per rintracciare Inuyasha e compagni e convincerli ad attaccare… non le avrebbero creduto, anzi, avrebbero pensato a qualche trappola… era del tutto inutile raccontar loro la storia della sua diserzione, tanto non sarebbe servito a niente… Kikyo… perché, quando quella sacerdotessa serviva, non era mai nei paraggi? “Signora? Io ho fame…” La voce di Rin la fece tornare bruscamente alla realtà: si era totalmente dimenticata della sua presenza, così quando, girandosi, vide il suo volto piccolo ma serio scrutarla dal basso all’alto, le sembrò più che normale chiederle: “Sei ancora qui?” domanda che, mentalmente, rimangiò subito. Dove poteva andare, in una notte senza luna, una bimba così piccola da sola? “Tu non hai fame? Io si. Stavamo cercando del cibo quando mi sono messa a saltare dietro a quel simpatico grillo verde, così non ho mangiato niente.” Spiegò Rin, ignorando il quesito e iniziando a giocare con due sottili legnetti “Non riesco ad addormentarmi se ho fame.” “Ah…” con ogni probabilità era quasi l’una di notte. Ancora alcune ore e il Sole sarebbe tornato a splendere, restituendo a Naraku la sua forza. Non poteva pensare di fermarsi per mangiare o dormire. “Una volta il signor Sesshomaru ha catturato per Rin un ottimo animale, e anche se non l’ha cotto bene, era molto buono. Signora tu cosa vuoi mangiare? Per me, al momento, va bene qualunque cosa.” La bimba sfregava tra di loro i legnetti mentre parlava, senza fissare Kagura. “Ascolta, mocciosa…” incominciò la donna, ma si bloccò all’istante, vedendo una scintilla scaturire dal legno. Rin sorrise, appoggiò a terra i legnetti e guardò per un attimo le piccole lingue di fuoco che danzavano davanti ai suoi occhi, poi si alzò e cominciò a prendere altri pezzetti di legname per non farlo spegnere. “Sei brava…” bisbigliò stupita la Domatrice. Lei non l’aveva mai fatto. Non aveva mai creato il fuoco. Certo, era la Domatrice del Vento, non aveva certo potere sugli altri elementi… però quella mocciosa l’aveva fatto. “Comincia a fare freddo.” spiegò Rin aggiungendo alcune foglie al focolare, che pian piano si ingrandiva “Se vuoi, puoi scaldarti anche tu, signora. Il signor Sesshomaru fa sempre un fuoco per Rin, quando ha freddo.” Silenziosamente Kagura si adagiò vicino al fuocherello e guardò i suoi colori vivi mescolarsi e rincorrersi nella lieve brezza, poi, visto con la coda nell’occhio, un rametto, lo prese e lo gettò nella brace, vedendola agitarsi e crescere ancora un poco, senza riuscire a nascondere un sorriso soddisfatto, che però mutò subito in un’espressione seria: ma cosa stava facendo? Non aveva tempo da perdere e si metteva a giocare con uno stupido falò? Doveva trovare un modo per ottenere la sua libertà! Rin sorrideva aggiungendo nuovo combustibile al suo piccolo focolare, le lucciole volavano lentamente tra l’erba alta, il fiume produceva un calmo sottofondo musicale, insieme alle fronde degli alberi che si agitavano molto lievemente. Quella non era libertà? No… La libertà non poteva essere così semplice. La libertà doveva essere devastante e tanto immensa da togliere il respiro. Non poteva consistere nel guardare la luce delicata delle lucciole sulla riva di un torrente. Non poteva certo esistere nel riflesso di un piccolo fuoco sul volto sorridente di una bambina. Oppure si… La Domatrice del Vento afferrò un altro rametto e lo accompagnò vicino alle fiamme, lasciandolo poi bruciare in un turbinio di scintille. “Rin!” Le due si voltarono unanimemente in direzione della voce che aveva squarciato il loro fragile silenzio, ritrovandosi a fissare un possente demone cane dai lunghi capelli argentati e un’espressione insondabile. La bambina si alzò chiamando il suo ‘paparino’ per nome e correndogli incontro, afferrandolo poi per una mano e iniziando a spiegargli in fretta quello che era successo, sorridendo ed indicando Kagura. La donna era rimasta seduta, con un terzo rametto tra le dita, a guardare rapita la mano di Sesshomaru appoggiata sul capo di Rin e il colore dorato dei suoi occhi seri. “La signora mi ha aiutato e tenuto compagnia!” stava dicendo Rin, saltellando. Quando il demone cane si voltò verso la Domatrice e incrociò il suo sguardo con quello rosso di lei, una specie di scossa richiamò alla realtà la ragazza, che si era come incantata, e la fece alzare di scatto. “Non c’è bisogno che mi ringrazi.” Farfugliò brevemente “Adesso devo proprio andare.” “No, signora!” ululò Rin, prendendo a Jaken il suo bastone e agitandolo in aria in maniera molto infantile “devi restare a mangiare con noi!” “Rin, non essere maleducata. Se è impegnata non può assecondare i tuoi capricci.” L’interruppe Sesshomaru, senza però durezza. “Ma se non mangia non riuscirà a riflettere come si deve…” fece la piccola tristemente. Lui si avvicinò al fuoco e osservò se andava bene per cuocere del cibo, poi ordinò a Jaken di preparare ciò che prima avevano trovato e si sedette per terra. Nella semi oscurità i suoi capelli brillavano alla luce delle lucciole. Rin si accovacciò vicino lui con aria decisamente mogia e stuzzicò Jaken mentre cercava di cuocere della carne, mentre Kagura rimaneva in piedi, a fissare il trio, in quella strana pace. “Naturalmente” disse improvvisamente la voce profonda del demone cane “se vuoi puoi fermarti con noi. Ormai si sta facendo molto tardi.” Si voltò a guardare la donna. Non doveva accettare. Rischiava di perdere la sua unica occasione per diventare libera. Non poteva fermarsi con lui. Doveva cercare la sua libertà. Non voleva andarsene. Non voleva allontanarsi dalla luce del fuoco e delle lucciole. Stava perdendo tempo. Mangiare carne cotta su un piccolo fuoco, seduti per terra, poteva definirsi libertà? Che domanda sciocca le era venuta in mente in un momento così delicato. Però non sapeva la risposta. Desiderava conoscerla, anche se era una sciocchezza. “Mi farebbe piacere… rimanere…” |
#25
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Re: Le vostre storie!
Bedda bedda!!!^^
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Re: Le vostre storie!
mamma mia per la seconda parte ti faccio anche un disegno a mano.. non queste iconcine prefatte *___* è stupenda, mi è piaciuto più del capitolo 1
hai creato delle atmosfere da fiaba. Sei grandeeee
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Time Waits for no one No Buta Power Chuunyuu
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#27
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Re: Le vostre storie!
La seconda parte mi è piaciuta molto di più rispetto alla prima che non è che non mi fosse piaciuta, ma non mi aveva lasciato niente di particolare. La seconda è migliore.
Unico appunt piccolo piccolo, le parole dette da Sesshomaru in qualche punto forse sembravano stonate nella sua bocca, il concetto espresso andava bene, ma secondo me lui le avrebbe formulate in maniera leggermente diversa, questa cmq è quello che avrei fatto in una mia storie, non voglio certo mettere bocca nelle tue! Sono curiosa di leggere il continuo! |
#28
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Re: Le vostre storie!
curiosa mai quanto meee
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Re: Le vostre storie!
bravissimaaaaaaaaa *_*
se aprissi un topic in questa sezione con tutta la storia, sarebbe meglio! tanto vorrai deliziarci ancora, vero? |
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Re: Le vostre storie!
infatti, penso che le fic che hanno più di un cap andrebbero messe in un unico topic, altrimenti andare a ricercare i vecchi capitoli per le pagine di questo è scomodo.
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