Il viaggio di Shuna
di Hayao Miyazaki
Studio Ghibli
1983
Pubblicato da Bao Pubblishing
Pagine: 152
Prezzo: 23€
Una fiaba d’altri tempi, ricca di simboli, epica, morale, coraggio, ambientata in un passato lontano, o in un futuro remoto. A far da sfondo iniziale, una antica valle, scavata in un ghiacciaio, là dove alberga un piccolo regno, in un luogo apparentemente inospitale e senza luce, dove gli abitanti, ormai stremati, vivono tristemente con pochi frutti dalla terra a disposizione, insieme ai loro Yakkul. Animali romanzati e romanzeschi, da Yak, che lo stesso Miyazaki ci fece conoscere visivamente ne La principessa Mononoke: Yakkul era il destriero e fedele amico del protagonista, Ashitaka.
Il principe di questo popolo si chiama Shuna, e che un giorno avrebbe ereditato il ruolo di re. Prodigo e temerario, quel giovane, munito di un vecchio fucile portato sulle spalle e del proprio coraggio, ad un certo punto, per aiutare la sua gente, decide contro il padre e degli anziani di partire in un viaggio di ricerca e speranza: l’obiettivo, arrivare a Occidente, la missione, portare avanti la promessa di un viaggiatore solitario, incontrato pochi giorni prima. Un uomo, quasi alla fine della propria esistenza, e privo ormai di energie, e che a sua volta era stato principe di un regno, a Oriente, minato della carestia, intento a cercare oltremodo la salvezza, una salvezza, che andava trovata ancora in quei semi mai vista prima, semi d’oro, gli stessi portati addosso e che mostrò. Un cereale, un orzo, che avrebbe colmato la carestia di tante persone, ma che si poteva trovare, nelle ampie distese, a Occidente.